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Dopo la pandemia: il PNRR

L’innovazione del sistema sanitario è fra le priorità del Governo. Quando è sopraggiunta la pandemia di Covid-19, era già chiara la necessità di adattare l’attuale modello economico verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale. Questa circostanza, insieme alla crisi economica sopraggiunta, ha dunque spinto il Governo a formulare una risposta concreta che riguardasse anche la salute.

La missione Salute del PNRR

Si tratta del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un programma che identifica riforme e priorità di investimento ai fini di mettere in moto la ripresa in ambiti vari, inclusa la salute. La missione “Salute” del PNRR, quella che ci interessa più da vicino, è finalizzata proprio ad allineare i servizi ai bisogni di cura dei pazienti. Un primo obiettivo della missione è quello di rafforzare le prestazioni erogate sul territorio incluse l’assistenza domiciliare, la telemedicina e l’integrazione fra i servizi socio-sanitari. Ne abbiamo parlato nel precedente articolo: “Curarsi a casa: la sanità del futuro.”

Innovazione, ricerca, digitalizzazione del SSN

Il secondo grande obiettivo della Missione Salute riguarda l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. Il senso è sviluppare una sanità pubblica che valorizzi gli investimenti in termini di risorse umane, digitali, strutturali, strumentali e tecnologiche; rafforzare la ricerca scientifica in ambito biomedico e sanitario; potenziare e innovare la struttura tecnologica e digitale del SSN a livello Centrale e Regionale, garantendo una maggiore capacità di governance e programmazione sanitaria guidata dalla analisi dei dati.

Raccolta dati, analisi e condivisione

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)

Anche il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) svolgerà funzioni di grande importanza. Per esempio, esso opererà come punto di accesso per le persone e pazienti per la fruizione di servizi essenziali forniti dal SSN. Contenendo informazioni sulla storia clinica del paziente, esso funzionerà, poi, come base dati per i professionisti sanitari. E sarà utilizzato dalle ASL per effettuare analisi di dati clinici e migliorare così la prestazione dei servizi sanitari, adattandola ai bisogni di salute della popolazione afferente.

Il Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS)

Si darà vita anche al Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) per il monitoraggio dei LEA e la programmazione di servizi di assistenza sanitaria alla popolazione che siano in linea con i bisogni, l’evoluzione della struttura demografica della popolazione, i trend e il quadro epidemiologico. Un più attento e completo monitoraggio dei bisogni sanitari può, infatti, trasformarsi in un utile strumento per la quantificazione e qualificazione dell’offerta sanitaria. Interessante, in questo senso, la creazione di una piattaforma nazionale dove domanda ed offerta di servizi di telemedicina forniti da soggetti accreditati possa incontrarsi.

Potenziamento della ricerca biomedica 

Fondamentale sarà anche il potenziamento della ricerca biomedica, con l’obiettivo di rafforzare la capacità di risposta dei centri di eccellenza presenti in Italia nel settore delle patologie rare e favorendo il trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese. Per i programmi di ricerca e i progetti nel campo delle malattie rare e dei tumori rari sono previsti due finanziamenti del valore di 0,05 miliardi ciascuno da erogare rispettivamente entro la fine del 2023 e la fine del 2025. 

Per il perseguimento di questi obiettivi si prevedono tre tipi di intervento: innanzitutto il finanziamento di progetti Proof of Concept (PoC) volti a ridurre il gap fra i risultati della ricerca scientifica e la loro applicazione per scopi industriali. Poi, il finanziamento di programmi di ricerca nel campo delle malattie rare e dei tumori rari. E infine il finanziamento per progetti di ricerca su malattie altamente invalidanti.

Garantire l’accesso al digitale

Per promuovere l’autonomia delle persone con disabilità, è necessario migliorare i servizi di assistenza sociale, anche attraverso il rifornimento dei dispositivi per l’informazione e la comunicazione tecnologica. A tal fine, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato fondi per la digitalizzazione e per il supporto formativo allo sviluppo di competenze digitali. Lo scopo di questo investimento è provare ad abbattere le barriere che ostacolano l’accesso al mercato del lavoro.

Nel dettaglio

Per le persone costrette in casa da disabilità, il PNRR prevede non solo corsi di formazione, ma anche strumentazione tecnologica. I giovani  potranno, così, più facilmente, accedere ad opportunità lavorative in smart-working. La riforma prevede anche l’implementazione sul territorio dei punti unici di accesso per le persone con disabilità quali strumenti per la valutazione multidimensionale. L’obiettivo è quello di realizzare i principi della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006. 800 milioni di finanziamenti arriveranno dalle risorse del nuovo fondo disabilità creato con la legge bilancio 2020.

Sostegno alle famiglie con anziani e bambini

La missione 5 del PNRR è dedicata ai temi di inclusione e coesione e prevede, fra le altre, una serie di decreti attuativi per la riforma del terzo settore. Sono previsti investimenti a sostegno dei servizi sociali, delle persone con disabilità e disagio sociale. Tra le finalità vi è quella di individuare i livelli essenziali delle prestazioni per gli anziani non autosufficienti. Prevista l’istituzione di punti unici di accesso socio-sanitario con accoglienza e valutazione multidisciplinare.

L’investimento si articola in tre obiettivi che dovranno perseguire le amministrazioni comunali:

1. Sostenere le capacità genitoriali e garantire supporto alle famiglie con bambini;

2. Promuovere l’autonomia degli anziani;

3. Rafforzare i servizi sociali a domicilio e la loro collaborazione con i servizi sanitari.

Co-housing: economia ed ecologia

300 milioni di euro verranno stanziati per il co-housing, con l’obiettivo di convertire le RSA in gruppi di appartamenti autonomi dotati delle attrezzature e dei servizi necessari. Condividere gli spazi comuni agevola la socializzazione, consente di risparmiare sui costi di gestione, e al contempo favorisce l’autonomia delle persone con disabilità. Il PNRR prevede, in un’ottica multidisciplinare, anche la digitalizzazione attraverso l’utilizzo di elementi di domotica, telemedicina e monitoraggio a distanza per aumentare l’efficacia dell’intervento. Previsti housing temporaneo e stazioni di posta per le persone senza fissa dimora. I comuni, per esempio, metteranno a disposizione appartamenti gratuiti fino a un periodo di 24 mesi; mentre le stazioni di posta offriranno accoglienza notturna limitata, servizi sanitari, ristorazione, orientamento al lavoro.

Carola Pulvirenti