Fisiologia del tocco delicato
Nel marzo 2020 è stato emanato il divieto di stringersi la mano, vietati anche baci e abbracci, perché un pericoloso virus si contagia attraverso il contatto. E’ passato una anno, ed il divieto di scambiarsi effusioni non è ancora stato revocato. Ma quanto potremo andare avanti senza il contatto fisico? Recenti ricerche scientifiche, in ambito dermatologico, hanno evidenziato l’importanza delle coccole per la salute. In particolare è stata studiata la fisiologia del tatto, ovvero i processi biochimici che ne determinano il potere benefico. I risultati sono stati descritti durante lo scorso Montagna Symposium, un gruppo di lavoro multidisciplinare che studia la biologia della cute. Il congresso è iniziato con la descrizione di un sottoinsieme di fibre tattili, che rispondono al tocco delicato, si tratta di una classe di neuroni che codifica le proprietà piacevoli del tocco, vengono chiamate Fibre C tattili afferenti. La loro scoperta ha portato a una visione della cute come “organo sociale”, a questo proposito il Dr. McGlone ha introdotto il concetto di un ” homunculus edonico ” per sottolineare che queste fibre processano le informazioni riguardanti il sentimento, piuttosto che la sensazione.
Lo sfioramento riduce ansia e stress
Fino a poco tempo fa, si riteneva che i neuroni sensoriali fossero gli unici a rispondere agli stimoli meccanici sulla pelle. Recenti pubblicazioni hanno invece rilevato che il tatto coinvolge, inizialmente, delle cellule non neuronali della pelle, cellule che a loro volta comunicano con i neuroni sensoriali. L’impulso tattile viene quindi trasmesso dalla periferia al midollo spinale e, alla fine, alla corteccia somato-sensoriale, attraverso una serie di circuiti neuronali. Come confermato da altri studi, toccare la pelle può essere un potente stimolo emozionale, in grado di aumentare la qualità della vita nell’uomo e in altri mammiferi. Inoltre il tatto svolge un ruolo cruciale nello sviluppo fisico e cognitivo del bambino, ed è dimostrato che riduce l’ansia e lo stress, anche nell’adulto. Per comprendere l’esperienza piacevole del tocco, Guest ed altri hanno utilizzato un metodo scientifico qualitativo, sviluppando anche un linguaggio per descrivere l’esperienza del tatto. I risultati hanno mostrato che la risposta emotiva al tatto era composta da “piacere, eccitazione e dominio “.
Gli ormoni del piacere e del buonumore
Fra le diverse tipologie di tocco piacevole, i ricercatori hanno studiato anche il tocco interpersonale ed i suoi effetti benefici sulla salute e sul benessere, già descritti da Ippocrate migliaia di anni fa. La Dott.ssa Susannah Walker (Liverpool J. M. University, UK) ha indagato su questo tema per ottenere dati obiettivi, rilevando la frequenza cardiaca e registrando i movimenti dei muscoli facciali durante le carezze. In una delle sue pubblicazioni la dottoressa ha descritto inoltre le potenzialità della carezza, fra cui il rilascio di dopamina e ossitocina, due ormoni collegati rispettivamente al buonumore e alla sensazione di piacere.
Il ruolo della pelle
Uno studio successivo ha confermato l’importante ruolo della pelle nel rilevare e trasmettere stimoli meccanici, dimostrando che i neuroni sensoriali non agiscono da soli, ma collaborano con alcune cellule presenti sull’epidermide, chiamate Cheratinociti e Complessi Cellulari di Merkel.
L’applicazione clinica di trattamenti mirati al tocco piacevole, come ad esempio la terapia del massaggio, potrebbe, in futuro, fornire mezzi non farmacologici di trattamento di patologie cutanee croniche e immaginare nuovi potenziali obiettivi nella terapia del dolore. La scoperta di queste informazioni potrebbe inoltre trovare applicazione in alcune patologie del sistema nervoso centrale, come i disturbi dello spettro autistico.
Carola Pulvirenti
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