Il segreto della vita frenetica di Eva

C’è un segreto nella vita frenetica di Eva, ma sarà svelato alla fine di questa storia. Quando Eva passeggia, la notano tutti: andatura vivace, lunghi capelli castani e ricci, seno generoso, vita stretta e piedi sottili nei sandali col tacco. Gianni la ama da anni. Lei sembra indifferente, una farfalla leggera che non si fa prendere mai, eppure, dopo qualche anno, Eva si accorge di lui. Ammaliato dai suoi occhi neri, Gianni può darle finalmente il bacio che sognava da tempo.

La donna supera di gran lunga le aspettative di Gianni: è molto intelligente, passionale e dinamica, studia architettura e conosce tre lingue. Per lui è una dea onnipotente e alcuni dettagli lo portano a credere che sia davvero sovrumana: il cuore di Eva batte velocissimo, molto più veloce del suo, e nei momenti d’intimità Gianni se ne accorge. Eva, nota Gianni, sembra restare sempre sveglia, quasi che non abbia mai bisogno di dormire.

Un pomeriggio, davanti a due spritz ghiacciati, Gianni è assorto, indeciso se fare o no qualche domanda alla sua ragazza. Lei chiacchiera energicamente e prima che lui proferisca parola, gli dice: “Mi hanno offerto un lavoro a Sidney, partiamo insieme?”. Gianni ha un contratto a tempo indeterminato, non è mai stato così lontano dalla Sicilia per così tanto tempo, ma non ha alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire la sua dea, così, nonostante il malcontento di amici e genitori, decide di partire con lei e nella nuova città trova lavoro come cameriere in un ristorante italiano.

La partenza

I due lavorano tanto e s’ incontrano per poche ore al giorno, ma tutto prosegue serenamente. Una sera, però, qualcosa accade: Eva torna a casa con l’aria stravolta e un grande cerotto bianco sul collo. Alle domande insistenti di Gianni, risponde solo di aver preso freddo. Quella sera qualcosa si incrina nel loro rapporto. Qual è il segreto della vita frenetica di Eva? Cosa gli nascondeva? Gianni è stufo di sentirsi estromesso dalla vita della sua compagna e al rientro in Italia la coppia entra in crisi. Eva e Gianni trascorrono diversi mesi lontani: Gianni al suo vecchio lavoro ed Eva immersa nello studio.

La confessione: prima della partenza…

E, però, certi amori non si arrendono al primo ostacolo. Qualche mese dopo, infatti, i due si riavvicinano come calamite. Stavolta l’aperitivo è più ricco: due calici di Nero d’Avola e due arancini al pistacchio. Il momento della verità è arrivato. Gianni guarda Eva dritto negli occhi, senza esitazione: vuole sapere tutto di lei. Eva ha un groppo in gola, così prende un sorso di vino, e racconta:

– Tre anni fa ho notato qualcosa di diverso nel mio viso, avevo un aspetto affaticato e gli occhi gonfi. I cambiamenti erano minimi, ma ho iniziato subito a detestarli. Mi sono rivolta ad un chirurgo estetico che mi ha chiesto settemila euro. Io non li avevo, così ho trovato un modo veloce per ottenere dei soldi: un programma sperimentale di biotecnologia informatica coordinato da una clinica privata australiana. Compensi altissimi sono offerti, per la ricerca, ai volontari che si offrono di farsi impiantare nel collo un microchip. Si tratta di un microprocessore che si connette al cervello umano e consente di governare tutti i dispositivi informatici collegati al proprio account: praticamente qualunque oggetto che sia collegato ad una rete wireless. L’obiettivo della sperimentazione è quello di valutarne la tollerabilità per gli esseri umani.

… e dopo

Due anni fa mi hanno impiantato il chip e subito mi hanno dato metà del compenso. Ho fatto poco dopo l’intervento di medicina estetica al viso, ma ancora non mi sentivo bella, ancora non mi piacevo, nonostante grazie al microchip riuscissi a fare cose incredibili. È stato in quel periodo che mi sono avvicinata a te, in quel periodo ci siamo messi insieme.

Dopo sei mesi però ho iniziato ad avere dei disturbi: ero nervosa, avevo le palpitazioni e non riuscivo a dormire. L’ho segnalato ai medici del progetto che mi hanno richiamato a Sidney per alcuni controlli. È per questo che ti ho chiesto di partire con me e venire qui. Le analisi fatte in Australia hanno evidenziato un ipertiroidismo autoimmune. Praticamente il mio organismo ha rifiutato il microchip e la tiroide è andata fuori controllo: hanno dovuto toglierla! E’ successo quella sera che sono tornata a casa con il cerotto sul collo, ricordi?

Il confronto

– Certo che mi ricordo, mi dicesti che avevi preso freddo. Perché non mi hai detto dell’intervento?

– Non volevo raccontarti tutto, mi avresti preso per matta. Oltretutto qualcuno suppone che la mia tiroide non funzionasse bene già prima del microchip. Ma te li ricordi i miei occhi deformati? 

– Eva, sei matta? Non c’è niente che non vada nei tuoi occhi! Quanto ti hanno pagato per questa cosa?

– Tanto, ma ho già speso praticamente tutto. L’esoftalmo mi ha rovinata!

– L’eso che?

– Non lo vedi che ho ancora, nonostante la chirurgia, gli occhi gonfi e sporgenti?

– No Eva, tu hai dei bellissimi occhi!

– Tu non capisci, io sono un’esteta! Come fai a non accorgerti di come sono cambiati i miei tratti? E ora, nonostante i due interventi di chirurgia estetica, il problema al volto non si è risolto e io mi vedo peggio di prima. Non volevo nessuno accanto, per questo mi sono allontanata anche da te. Adesso devo trovare i soldi per fare un’altra operazione. Dovrò farmi reinserire il microchip.“

– Evaaaa ! Hai 33 anni! Non hai altri pensieri da ragazza normale? Tipo trovarti un lavoro vero e metter su famiglia? Guardati, Eva! Sei bellissima! Non hai niente che non vada! Io ti ho sempre voluto bene così. Non ho intenzione di starti a guardare mentre sprechi la tua vita così! Adesso ti chiedo di scegliere: me o la chirurgia.

L’epilogo

Eva guarda Gianni dritto negli occhi, ma rimane in silenzio per il resto del pomeriggio. Poi i due si salutano freddamente. Gianni ha fretta di andare a casa e mettersi al pc e cercare: digita “ipertiroidismo autoimmune, occhi gonfi”. Questa la risposta del motore di ricerca: Morbo di Basedow-Graves, una rara malattia della tiroide che può provocare tachicardia, insonnia, irritabilità, depressione, ipercinesia ed esoftalmo. La storia del progetto di biotecnologia non convince pienamente Gianni, che rimane alcuni minuti con lo sguardo fisso verso il monitor a chiedersi se Eva ha mentito o delirato. Era quel morbo il segreto della vita frenetica di Eva. Il giovane fa un lungo respiro mentre raddrizza la schiena, poi prende il telefono e le manda un messaggio:

-Sei sveglia?

-Sto in spiaggia.

-Arrivo.

Gianni da lontano riconosce la sagoma della donna, seduta in riva al mare a gambe incrociate. Mentre cammina verso di lei, avverte come un sollievo nella brezza marina. Si accorge allora di essere in preda a una sensazione nuova: in lei non vede più una dea onnipotente, ma una donna da amare con le sue fragilità. Adesso che ha scoperto il segreto della vita frenetica di Eva, è più sereno. L’abbraccia forte, fortissimo.

-Eva, vuoi sposarmi?

Questo racconto di medicina narrativa è stato pubblicato su Il Bugiardino, mensile di Medicina e Medical Humanities.

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